Botulismo
- 06 Set 2008 alle 08:50:00
L’Istituto Superiore di Sanità ci ricorda che il botulismo infantile, sebbene raro, è ancora sicuramente sottostimato e confuso con altre patologie. Infatti la diagnosi clinica del botulismo infantile dipende da un accurato esame dei sintomi neurologici e da evidenze caratteristiche come
l’assenza di febbre e il sensorio intatto.
Anche l’elettromiografia è caratteristica ma soprattutto è il sospetto diagnostico che porta nella maggior parte dei casi a una diagnosi esatta.
Il Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’ISS effettua la diagnosi di Laboratorio dei casi sospetti e, nell’ambito della sorveglianza attiva del botulismo infantile, fornisce un supporto tecnico scientifico alle strutture periferiche del SSN sui diversi aspetti della malattia.
Le indagini di laboratorio prevedono analisi di campioni biologici, alimentari e ambientali.
Il Centro è attivo 24/24 ore ed è contattabile ai numeri: 064990 2254 (in orari notturni e giorni festivi 2440-2441). I campioni da inviare per la ricerca delle spore neurotossigene sono un campione di feci o in caso di stipsi 4-5 tamponi rettali; per la ricerca delle tossine botuliniche sono necessarie le feci o in caso di stipsi circa 30 ml di liquido di lavaggio rettale (clisma). I campioni possono essere inviati, previo contatto telefonico con la dott.ssa Lucia Fenicia responsabile del Centro, all’indirizzo “Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo, Reparto Adempimenti Comunitari-DSPVSA, Istituto Superiore di Sanità Viale Regina Elena 299, 00161- Roma”.
Al fine di promuovere il riconoscimento, la diagnosi, e in generale le conoscenze sulla malattia, è stato recentemente elaborato un progetto di ricerca, denominato “Infant Botulism”, nell’ambito del programma di collaborazione Italia-USA, “Rare diseases”. A tale progetto afferiscono Unità Operative dell’ISS e del Centro Antiveleni (CAV) della Fondazione Maugeri di Pavia. Lo studio è suddiviso in tre workpackages (WPs). Il WP1 intende migliorare la conoscenza della malattia sia a livello della popolazione che attraverso un programma di formazione indirizzato ai medici potenzialmente coinvolti nelle fasi di diagnosi precoce e trattamento, e inoltre fornire un supporto specialistico da parte di medici tossicologi (24H). Il WP2 intende sviluppare e standardizzare la metodica (Real-Time PCR) per la determinazione rapida e specifica delle spore di clostridi neurotossigeni. Il WP3 permetterà di allestire un web-site informativo e di raccolta dei dati.
l’assenza di febbre e il sensorio intatto.
Anche l’elettromiografia è caratteristica ma soprattutto è il sospetto diagnostico che porta nella maggior parte dei casi a una diagnosi esatta.
Il Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’ISS effettua la diagnosi di Laboratorio dei casi sospetti e, nell’ambito della sorveglianza attiva del botulismo infantile, fornisce un supporto tecnico scientifico alle strutture periferiche del SSN sui diversi aspetti della malattia.
Le indagini di laboratorio prevedono analisi di campioni biologici, alimentari e ambientali.
Il Centro è attivo 24/24 ore ed è contattabile ai numeri: 064990 2254 (in orari notturni e giorni festivi 2440-2441). I campioni da inviare per la ricerca delle spore neurotossigene sono un campione di feci o in caso di stipsi 4-5 tamponi rettali; per la ricerca delle tossine botuliniche sono necessarie le feci o in caso di stipsi circa 30 ml di liquido di lavaggio rettale (clisma). I campioni possono essere inviati, previo contatto telefonico con la dott.ssa Lucia Fenicia responsabile del Centro, all’indirizzo “Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo, Reparto Adempimenti Comunitari-DSPVSA, Istituto Superiore di Sanità Viale Regina Elena 299, 00161- Roma”.
Al fine di promuovere il riconoscimento, la diagnosi, e in generale le conoscenze sulla malattia, è stato recentemente elaborato un progetto di ricerca, denominato “Infant Botulism”, nell’ambito del programma di collaborazione Italia-USA, “Rare diseases”. A tale progetto afferiscono Unità Operative dell’ISS e del Centro Antiveleni (CAV) della Fondazione Maugeri di Pavia. Lo studio è suddiviso in tre workpackages (WPs). Il WP1 intende migliorare la conoscenza della malattia sia a livello della popolazione che attraverso un programma di formazione indirizzato ai medici potenzialmente coinvolti nelle fasi di diagnosi precoce e trattamento, e inoltre fornire un supporto specialistico da parte di medici tossicologi (24H). Il WP2 intende sviluppare e standardizzare la metodica (Real-Time PCR) per la determinazione rapida e specifica delle spore di clostridi neurotossigeni. Il WP3 permetterà di allestire un web-site informativo e di raccolta dei dati.