Aiutare bambini e adulti a capire gli altri con un libro di storie
- 30 Nov 2009 alle 22:35:00
Paola Viezzer
Siamo speciali.
Storie per aiutare i bambini a capire alcune diversità
Erickson, 2009
pp. 126, euro 15
Siamo speciali.
Storie per aiutare i bambini a capire alcune diversità
Erickson, 2009
pp. 126, euro 15
“Lui è rimasto sotto la sabbia più a lungo di te e dei tuoi fratellini, e per questo è un po’ più lento. Però vedrai che anche lui riuscirà a fare quello che fate voi, anche se a suo modo, e con i suoi tempi”. Per i genitori di bambini disabili, ma anche per chi opera nel mondo della cura dell’infanzia, è spesso difficile affrontare con i bambini i temi della diversità, della disabilità e della malattia. Raccontare storie ai bambini vuol dire aiutarli a imparare a vivere. Quelle scritte da Paola Viezzer, psicomotricista presso un centro di riabilitazione della provincia di Milano, pensate e avvalorate dall’esperienza sul campo con i bambini incontrati nella stanza di terapia, in realtà sono rivolte anche ai genitori, agli insegnanti e agli adulti di riferimento. Sono un possibile tramite per spiegare ai più piccoli “perché il loro fratellino o il loro amico ha un aspetto particolare, o si comporta in un modo strano, oppure non mangia quello che mangiano gli altri o a volte si sente male”. “Il coniglietto Tito e le parole salterine”, “Quando il buio incontrò la luce”, “La lumaca Dadà e i fili d’erba”, “La fabbrica dello zucchero”, “Un topolino a sei zampe”, “Sauro e le scosse”, “Il segreto di Clementina”, “La famiglia Alfabeto”, senza entrare in spiegazioni mediche, vogliono dunque aiutare i bambini a pensare e a capire che a volte crescere comporta anche sofferenza e dolore. E vogliono aiutare gli adulti a parlare loro di balbuzie, cecità, celiachia, diabete, disabilità fisica, epilessia, enuresi, iperattività. L’autrice mi ha detto qua si per caso di questo suo libro, un giorno nel mio ambulatorio, durante la visita a una delle sue due belle e simpatiche bambine. Il suo auspicio è che “le storie possano essere lette come favola della buona notte, ma anche in classe o nel gruppo di lavoro, incoraggiando i bambini, una volta terminata la lettura, a raccontarsi con un disegno, con una frase o cercando a propria volta di inventare un racconto”. Le illustrazioni ai testi delle storie sono di Lucia Signoracci, mamma, creatrice di vetrate artistiche, attiva in laboratori dedicati nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.
Federica Zanetto