Anno. 2015, Volume. 22, N. 1, Pag. 17-20

Cannule nasali ad alti flussi in neonati pretermine dopo estubazione

Luigi Gagliardi, Roberta Cacciavellani, Sabina Ciotti
Roberta Cacciavellani, Sabina Ciotti, Luigi Gagliardi - UO di Pediatria e Neonatologia, Ospedale Versilia, USL12, Viareggio

Th is randomized multicenter study, carried out in 3 Australian Neonatal Intensive Care Units, compared High Flow Nasal Cannulae (HFNC) with nasal CPAP in 303 preterm neonates <32 weeks after extubation, in a “non inferiority” trial. Although the frequency of failure was higher in the HFNC group than in nCPAP group (34.2% vs 25.8%), the threshold chosen by the authors to declare a “signifi cant” inferiority (20%) was not reached, and thus the conclusions were that HFNC are “not inferior” to CPAP. Non-inferiority studies are very rare in paediatrics and neonatology, and critically depend on the margin of non-inferiority chosen, which is always arbitrary and often controversial. In this case, the choice of a very generous non-inferiority margin, equal to a “number needed to harm” of 5, makes the conclusions less convincing even if the study was methodologically sound and well carried out.

Questo studio randomizzato multicentrico, svolto in 3 Terapie Intensive Neonatali australiane, ha paragonato l’uso di cannule nasali ad alto flusso (HFNC) rispetto alla nasal CPAP in 303 neonati pretermine <32 settimane dopo estubazione, in uno studio di “non inferiorità”. Sebbene la frequenza di fallimento sia stata maggiore nel gruppo HFNC rispetto a quello nCPAP (34,2 vs 25,8%), il limite stabilito dagli autori per dichiarare una inferiorità “significativa” (20%) non è stato raggiunto; le conclusioni sono state quindi che le HFNC sono “non inferiori” alla CPAP. Gli studi di non inferiorità sono molto rari in neonatologia e pediatria e dipendono criticamente dal limite di non inferiorità scelto, che è arbitrario e spesso discutibile. In questo caso la scelta di un margine di non inferiorità molto generoso, pari a un “number needed to harm” di 5, riduce la persuasività delle conclusioni nonostante lo studio sia metodologicamente solido e ben condotto.


Quaderni acp – 2015; 22(1)

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ISSN: 2039-1374

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